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Listening post

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Storia e Metodologia

Dal 2011 Ariele, Associazione Italiana di Psicosocioanalisi, sviluppa una collaborazione con la londinese OPUS, Organization for the Promotion of Social Understanding, con l’obiettivo di osservare e comprendere le dinamiche di cambiamento socioculturale in atto nel contesto italiano e internazionale.

Il network di OPUS è attivo dal 2003 e opera in oltre 30 paesi nel mondo per analizzare il cambiamento attraverso il monitoraggio periodico delle sue manifestazioni emergenti, che sono sotto gli occhi di tutti, e delle sue cause latenti, che indicano le possibili direzioni a tendere.

La metodologia adottata e condivisa per esplorare le direzioni del cambiamento è il Listening Post (da ora in poi LP).

L’ipotesi che sta alla base del LP è che nei sistemi sociali in transizione il cambiamento avvenga contemporaneamente a due diversi livelli:

• livello sociale, che comprende prodotti, servizi, tecnologia, organizzazione sociale, cultura, ruoli, procedure ecc.;

• livello psicologico, che comprende credenze, valori, speranze, ansie, meccanismi di difesa, modi di pensare degli individui, che determinano il loro modo di percepire la realtà esterna e che danno forma alle loro azioni.

Questi due livelli interagiscono costantemente, e quello che accade nella mente delle persone è allo stesso tempo reattivo rispetto a ciò che succede intorno e proattivo, nel senso che orienta il cambiamento.

Obiettivo del LP è di permettere ai partecipanti, in quanto individui e cittadini (“reflective citizens”), di riflettere sulle proprie relazioni all’interno del tessuto sociale e di cercare di sviluppare la comprensione di quanto sta accadendo nella società in quel momento.

Alla base della metodologia del LP sta l’idea che un gruppo di persone che si ritrovano per analizzare i comportamenti di una società in quanto tale permette l’espressione inconscia di alcune caratteristiche del sistema sociale allargato.

Dunque, l’esperienza stessa del LP è un contributo rilevante per la messa a fuoco e la comprensione di quanto sta accadendo in quel momento nella società.

Il LP fornisce in prima battuta ai partecipanti l’opportunità di condividere esperienze e preoccupazioni in relazione ai loro diversi ruoli sociali. Insieme, sono in seguito invitati a cercare di identificare le dinamiche consce e inconsce sottostanti che possono essere considerate predominanti al momento.

Obiettivi e competenze

Nel corso della sessione i partecipanti hanno l’occasione di sperimentare le loro capacità di:

• cogliere e analizzare i cosiddetti “segnali deboli” del cambiamento;

• allargare il proprio punto di vista attraverso il confronto con un gruppo eterogeneo;

• riflettere sulle cause emergenti che provocano il cambiamento e sulle difese nascoste che possono ostacolarlo.

Inoltre, dopo la sessione, ricevono un output costituito da un report elaborato dalla conduzione, e successivamente un report internazionale elaborato da OPUS attraverso il confronto dei risultati emersi dai vari paesi.

Composizione dei gruppi

Ogni sessione di LP attiva un gruppo di lavoro di max. 10/12 partecipanti, eterogeneo per differenze di età, di genere e di esperienza personale e professionale, in modo da poter avere uno spaccato sociale sufficientemente rappresentativo.

La caratteristica che accomuna tutti i partecipanti è di essere “reflective citizens”, persone cioè che dal loro punto di vista si interrogano sul cambiamento.

Composizione e funzione dello staff

Ogni sessione di LP ,della durata di 2,5 ore, è coordinata da un “convenor”, che “convoca” e attiva il gruppo con modalità diverse nelle tre fasi in cui si articola il LP.

Il convenor è affiancato da un recorder che ha il compito di registrare tutti gli interventi e ha un ruolo fondamentale nella stesura ed elaborazione del report finale.

Tempi e durata

La gestione del LP prevede tre fasi e una durata complessiva di circa 2 h e 30’.

Prima fase: Condividere esperienze e preoccupazioni (1 h)

I partecipanti sono invitati a condividere ed esplorare in forma libera, con un brainstorming, la loro esperienza nei diversi ruoli sociali, in quanto lavoratori occupati, studenti, pensionati; in quanto membri di associazioni politiche, religiose, di volontariato o di sport e tempo libero; in quanto membri di una famiglia o di una comunità. In sintesi, tutto ciò che costituisce il mondo sociale esterno dei partecipanti.

Seconda fase: Identificazione dei temi principali (30’)

Collettivamente e in sottogruppi i partecipanti cercano di identificare i maggiori temi emersi dall’analisi della prima parte.

Terza fase: Analisi e formulazione delle ipotesi (1 h)

Utilizzando le informazioni emerse nelle parti 1 e 2, i partecipanti cercano di identificare le dinamiche consce e inconsce sottostanti che possono essere considerate predominanti al momento. In questa fase il lavoro è centrato sul mondo psichico interno dei partecipanti, cioè le idee collettive e i modi di pensare che determinano il modo in cui viene percepita la realtà esterna e che danno forma alle loro azioni nella società.

Bibliografia

Armstrong D. (2005), Organisation in the Mind. Psychoanalysis, Group Relations and Organizational Consultancy, Karnac, London

Bion W.R. (1962), Apprendere dall’esperienza, Armando, Roma

Civitarese G. (2010), La violenza delle emozioni. Bion e la psicoanalisi postbioniana, Raffaello Cortina, Milano

Foresti G., Rossi Monti M. (2010), Esercizi di visioning, Borla, Roma

Hinshelwood R.D. (1989), Dizionario di psicologia Kleiniana, Cortina, Milano

Kets de Vries M. (1984) L’organizzazione nevrotica, Cortina, Milano

Khaleelee O., Miller E., (1985), Beyond the Small Group. Society as an Intelligible Field of Study, Routledge, London

Ogden T. (2008), Riscoprire la psicoanalisi. Pensare, sognare, imparare, dimenticare, CIS, Milano

Rice, A.K. (1963), The Enterprise and its Environment, Tavistock, London

Turquet, P.M. (1974), Leadership. The Individual and the Group, Jossey Bass, San Francisco

 

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