Colloquio Internazionale: “Oltre le paure: pensare l’impensabile?”

Oltre le paure: pensare l’impensabile?
22-23 ottobre 2021 (ONLINE SU ZOOM)

“Oltre le paure pensare l’impensabile?” è la sfida che Ariele propone nel Colloquio Internazionale che si terrà on line il 22 ed il 23 ottobre 2021. Il colloquio vedrà alternarsi tavole rotonde, conversazioni, workshop, proiezioni cinematografiche per permettere ai partecipanti di confrontarsi sulle paure contemporanee e sulla possibilità di ricostruire relazioni all’interno della Società.

Partendo da una ricerca triennale del Gruppo di ricerca sulla Polis di Ariele sul tema delle paure contemporanee e dalla domanda sul ruolo che i professionisti della cura possono avere nella società, affronteremo nei workshop il tema della costruzione della cittadinanza attiva con Opus London, dell’arte e della narrazione per elaborare i vissuti dei medici con Ariele Brasil, della costruzione di welfare di comunità con Ariele Psicoterapia, di come i tentativi di discriminazione possano far nascere legami nella Polis, di come le giovani generazioni abbiano “previsto” l’arrivo della pandemia con mesi di anticipo, del ruolo dei Sindaci e di come le città stiano cambiando, con il Gruppo di Ricerca sulla Polis di Ariele.

Nelle tavole rotonde i partecipanti si confronteranno con gli ospiti provenienti dal mondo anglosassone, nordamericano, brasiliano, del Medio Oriente e dall’Italia su come ricostruire relazioni nella società, sui non detti delle paure e delle trasformazioni, sulla convivenza fra israeliani e palestinesi. La serata del 22 ottobre sarà dedicata alle immagini ed alle suggestioni cinematografiche.

Prima giornata – Guardando dalla torre la complessità del reale (ONLINE SU ZOOM)
14.30 Apertura del Colloquio e presentazione del programma delle due giornate – Chair Daniela Patruno (Ariele)
14.45-15.30 Interventi iniziali in plenaria: “Come ricostruire le relazioni nella società? – Daniela Patruno, (Ariele), Leonardo Speri (Ariele Psicoterapia), Rosangela Bacima (Ariele Brasil), Olya Khaleelee (Opus-) – Chair Francesco Liuzzi
15.30-16.15 Relazione introduttiva: Annamaria Burlini (Ariele) e Dario Forti (Ariele)
16-15-16.25 Break
16.25 -16.55 Conversazione in plenaria – Chair Daniela Patruno
16.55-17.05 Break
17.05-18.20 Workshop 1: Il Listening Post Internazionale: una metodologia per l’esplorazione di una nuova idea di cittadinanza globale (Ariele e Opus)
Workshop 2: Racconti di risorse umane: storie invisibili (Ariele Brasil)
Workshop 3: I Sindaci e le città nel post-Covid: quali novità? (Gruppo Polis Ariele)
18.20-18.30 Break
18.30-20.00 Il detto e il non detto sulle paure e la trasformazione, con Mark Stein (OPUS), Morgana Masetti e Carla Vergara (Ariele Brasil), Sukari Pinnock (NTL) – Chair Simona Bernasconi
20.00 Break
21.15-23.00 Notte Speciale di Cinelogos: pensare con lo schermo, pensare con le ombre, con Giuseppe Varchetta (Ariele), Dario D’Incerti (Cinelogos)

Seconda giornata – Alla ricerca del significato: quali possibilità di intervento? (ONLINE SU ZOOM)
14.45-15.00 Apertura del Colloquio e presentazione del programma della seconda giornata – Chair Daniela Patruno
15.00-16.00 Pensare l’impensabile: possono vivere insieme Israeliani e Palestinesi? Conversazione con Robi Friedman e Dario Forti, Chair Simona Bernasconi
16.00-16.10 Break
16.10-16.40 Conversazione in plenaria – Chair Daniela Patruno
16.40-16.50 Break
16.50-18.05 Workshop 4: Prendersi cura dei rapporti istituzionali per un Welfare partecipato: l’esperienza con il Comune di Brescia (Ariele Psicoterapia)
Workshop 5: Prevedendo il Covid: giovani, natura, futuro, paure (Gruppo Polis Ariele)
Workshop 6: Il “Caso Mense” di Lodi: paure, resilienza, solidarietà (Gruppo Polis Ariele)
18.05-18.15 Break
18.15-19.00 Ancora una volta: si può organizzare la Speranza? Conclusioni in plenaria con: Daniela Patruno, Rosangela Bacima, Tiziano Saccani (Ariele Psicoterapia), Olya Khaleelee – Chair Francesco Liuzzi

Le Plenarie saranno svolte con traduzione simultanea in Inglese e Italiano.
*Il Colloquio Internazionale è riconosciuto come corso di aggiornamento da AssoCounseling, quindi utile all’acquisizione dei crediti formativi annui.

WORKSHOP

UN LABORATORIO PER L’ESPLORAZIONE DI UNA NUOVA IDEA DI CITTADINANZA GLOBALE

Il Listening Post nasce in OPUS verso la fine degli anni 70 come una metodologia di ricerca per esplorare le dinamiche di cambiamento nella società, successivamente sviluppata e standardizzata con l’obiettivo di costruire un network internazionale sul cambiamento sociale.
Il Listening Post (LP) è costituito da sessioni convocate a intervalli di tempo regolari che si propongono di scattare una “istantanea” della società in un particolare momento di tempo. Fondamento del LP è l’idea che un piccolo gruppo che si costituisce intorno all’idea di analizzare comportamenti del contesto sociale allargato esprime inconsciamente caratteristiche della società osservabili attraverso i temi e gli elementi che emergono dalla discussione. Tale metodo di esplorazione delle dinamiche sociali nascoste non ha paragoni come esperienza di ricerca, e dispone oggi di materiali che provengono da oltre 30 paesi nel mondo.
Sin dal 2011 Ariele partecipa al Progetto Internazionale del Listening Post, convocando almeno una volta all’anno sessioni di LP a Milano per osservare le dinamiche consce e inconsce di cambiamento e lo sviluppo di trends socioculturali.
Il Listening Post è dunque un contributo rilevante per la comprensione di ciò che accade nella società in un certo periodo di tempo, attraverso la condivisione di esperienze, pensieri e riflessioni dei partecipanti nella loro qualità di “cittadini riflessivi”.
Dall’inizio del 2020 il Listening Post Internazionale (ILP) è online, e permette di condividere con una maggiore efficacia le esperienze cross-culturali di fronte alla pandemia globale, facilitando lo sviluppo di un’idea di “cittadinanza globale”, al di là dei confini.
Nel workshop presenteremo una veloce panoramica sulla metodologia del LP e i risultati più significativi emersi dall’ultimo Global Report 2020, che verranno successivamente amplificati da una discussione con tutti i partecipanti.
Materiali sul LP e il Global Report verranno condivisi in anticipo; un’esperienza precedente di partecipazione a sessioni LP è gradita ma non necessaria.

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“NARRATIVE DI RISORSE UMANE – STORIE INVISIBILE”

Questo workshop è una proposta per lavorare con i gruppi, sviluppata da Ariele Brasil e applicata negli eventi online nel 2020 e 2021, periodo pandemico. Un’ esperienza vissuta da un professionista delle Risorse Umane sarà interpretata e discussa con l’ausilio dell’arte. Crediamo che dietro tutte le storie vissute esiste qualcosa di invisibile, che si presenta alla gente poco a poco, con insistenza e solo dopo il primo sguardo, il primo ascolto, la prima lettura. La nostra proposta delle “narrative di RU”, è di aprire uno spazio per sentire , dibattere e riflettere sulla complessità delle esperienze delle persone nel mondo del lavoro, con attenzione ai contenuti interni, al di là dei paradigmi tecnici. Dopo l’interpretazione artistica, i partecipanti saranno invitati ad esprimere ciò che la narrazione ha provocato e come si collega all’esperienza di ciascuno. L’invito è per il partecipante a lasciarsi influenzare, vivere lo stupore, condividere attraverso e imparare da una costruzione collettiva.

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I SINDACI E LE CITTÀ NEL POST-COVID: QUALI NOVITÀ?

Uno dei primi oggetti di ricerca da parte del Gruppo Polis di Ariele è stata la figura del Sindaco che in Italia rappresenta lo snodo più significativo e generalmente riconosciuto tra istituzioni e società civile.
Le interviste fatte con un campione di Sindaci di Comuni piccoli e medio-grandi di alcune province della Lombardia hanno esplorato la ricchezza e complessità del ruolo, che riunisce in sé molteplici aree di responsabilità e vertici relazionali, tra cui, in particolare: l’ascolto e la rappresentanza di interessi, bisogni e aspirazioni dei cittadini elettori e della comunità locale; la responsabilità del funzionamento della macchina organizzativa del Comune; la gestione dei gruppi di lavoro ad ogni livello; le relazioni a due con tutti gli altri ruoli interni ed esterni all’amministrazione; la capacità personale di integrare dentro di sé lavoro e vita personale, compiti e affetti. Le interviste individuali, condotte con l’approccio psicosocioanalitico, hanno fatto emergere alcuni nodi comuni, oggetto di successivi ripetuti rispecchiamento e condivisione con gli intervistati stessi: il rapporto diretto coi cittadini, che tendenzialmente non si interrompe mai e che si esprime in vari modi, dal ricevimento negli spazi e nei tempi previsti sino agli incontri casuali per strada; un carico elevato di responsabilità, tra ricerca del consenso dei cittadini e vincoli normativi ed economici (e rischi non trascurabili sul piano giuridico); un’ esposizione “in prima linea”, non sempre sostenuta adeguatamente dall’apparato amministrativo, indebolito nel tempo e non sempre aggiornato ai nuovi compiti, e dai partiti che ne hanno sostenuto, e qualche volta forzato, la candidatura; la condizione di solitudine, in quanto al Sindaco tocca dare risposte, spesso senza averne gli strumenti, per cui per qualcuno la scelta di fare il sindaco diventa una missione, narcicisticamente gratificante ma nel tempo logorante; in conseguenza di tutto ciò, un carico di ansia molto elevato, che fa sì che la capacità di tollerare l’ansia sia il metro principale di misura dell’efficacia della sua azione, più di ogni altra valutazione tecnica e professionale.
Su tutto ciò si è poi abbattuto il Covid-19 e la conseguente emergenza sanitaria che, a conferma di quanto sopra evidenziato, ha posto i Sindaci e i Comuni da loro amministrati nella condizione di non poter no rispondere a bisogni e attese in una materia in cui i poteri e le risorse spettano sostanzialmente ad altri livelli istituzionali (dalle Regioni allo Stato centrale).
La domanda oggi è quindi: il Sindaco, ancora una volta capro espiatorio o organizer della comunità locale?

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IL “CASO MENSE” DI LODI: PAURE, RESILIENZA, SOLIDARIETÀ- GRUPPO POLIS ARIELE

“Il caso mense di Lodi” è un evento che ha avuto una grande risonanza a livello locale, nazionale e internazionale, che ha saputo mobilitare migliaia di persone rispetto all’esigenza di impedire un evento discriminatorio che colpiva fasce deboli di popolazione immigrata. Un tentativo di aprire la strada a dei meccanismi di esclusione sociale che andavano a colpire le famiglie degli immigrati utilizzando i loro figli nell’ambito scolastico.
“Il Comune di Lodi nel 2017 aveva introdotto una modifica al regolamento che imponeva ai soli cittadini non appartenenti all’Unione Europea di presentare, per accedere a prestazioni sociali agevolate, una certificazione relativa al patrimonio di beni immobili rilasciata dagli stati di origine e corredata di traduzione in italiano legalizzata dall’Autorità consolare italiana”
Un tentativo di introdurre nella cultura sociale un approccio discriminatorio camuffato da equità.
La Corte di Appello di Milano, Sezione delle Persone, dei Minori, della Famiglia, ha respinto totalmente il ricorso presentato dal sindaco leghista Sara Casanova alla sentenza di primo grado e “ha accertato – come si legge nelle sentenza depositata ieri – la condotta discriminatoria del Comune di Lodi”. Questa scelta politica ha attivato a livello locale e poi, attraverso l’ampia risonanza dei media, a livello nazionale una reazione molto significativa fatta di azioni di contrasto, di riparazione e di solidarietà effettiva.
Il gruppo di ricerca vorrebbe, attraverso la narrazione di alcuni di questi traumatici e divisivi del tessuto sociale, porre alcune riflessioni attorno allo spazio di un possibile intervento della PSOA nella Polis. Ci siamo chiesti
è possibile con gli strumenti dell’approccio psicosocioanalitico: aiutare gruppi sociali ad interrogarsi sul conflitto sociale? riuscire a rendere i soggetti più consapevoli del senso e del significato delle proprie azioni? aiutare saper cogliere le paure, le dinamiche sottostanti di collusione e difesa dal conflitto che agiscono negli individui e nei gruppi?
Il lavoro avviato è solo all’inizio ma risulta utile interrogarsi fin da ora se le teorie e gli strumenti studiati e sperimentati nell’ambito organizzativo abbiamo una qualche validità nel campo più ampio della Polis.

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PREVEDENDO IL COVID: GIOVANI, NATURA, FUTURO, PAURE

Una delle esperienze che hanno contribuito all’osservazione e alla raccolta di elementi utili ad alimentare la ricerca sulle “paure contemporanee” promossa dal Gruppo Polis di Ariele Associazione Italiana di Psicosocioanalisi, riguarda un’intervista effettuata nella primavera del 2019 e rivolta ad adolescenti appartenenti ad una classe V di un liceo scientifico di un quartiere semiperiferico di Milano, utilizzando il dispositivo dell’intervista di gruppo ad orientamento psicosocioanalitico, centrata sui contenuti, sui processi e sulle istanze psichiche emergenti.
Oggetto del presente workshop è la condivisione e discussione di quanto emerso da tale esperienza, attraverso l’esplorazione delle risposte dei e delle giovani – che hanno riportato temi legati a diverse paure, in alcuni casi interpretabili come anticipatori rispetto all’avvento della pandemia da Covid-19 .
Le narrazioni fantasmatiche si sono caricate infatti di significati persecutori e depressivi capaci di turbare la visione del loro futuro, transitando dalla paura della morte dei genitori, alla perdita degli amici alla paura dell’ignoto, al timore della solitudine e dell’isolamento, allo sconvolgimento delle abitudini, all’angoscia del fallimento, alla paura della povertà , solo per citarne alcuni, che il Covid-19, presentatosi nella nostra vita come ospite inquietante, ha fatto esplodere in tutte le forme di fragilità, di vulnerabilità e di impotenza collettiva.
Con le riflessioni e le analisi successive alla raccolta dei dati, le intervistatrici psicosocionaliste del Gruppo Polis intendono aprire un confronto con i partecipanti all’Evento sulle paure manifestate dai giovani, protagonisti del futuro, anche con l’obiettivo di sensibilizzare e sollecitare le Istituzioni ed altri Soggetti ad assumere approcci innovativi ed inediti nella pandemia.

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“Prendersi cura dei rapporti istituzionali per un Welfare partecipato: l’esperienza con il Comune di Brescia”

La partecipazione di Ariele Psicoterapia all’esperienza del Consiglio di Indirizzo del Welfare cittadino, per un welfare partecipato, promosso dal Comune di Brescia nel 2016, ha dato vita nel 2017 al Gruppo Psicologi per il Welfare che ha condotto una ricerca sui temi emergenti nella polis, i cui esiti sono stati restituiti agli operatori dei servizi e alla cittadinanza in un convegno nel 2019.
Allo scoppio della pandemia, il gruppo Psicologi per il Welfare, primo in Italia, ha promosso un servizio di SOS psicologico per il COVID, coordinato dal Comune, con protezione della Privacy e sotto l’egida della Protezione Civile.
La cura del piccolo gruppo e l’elaborazione delle dinamiche al suo interno, l’attenzione alla comunicazione tra i vari attori istituzionali e il lavoro di rete hanno permesso lo sviluppo di una partecipazione attiva alle politiche del Welfare, in un momento molto delicato della vita cittadina.
I lavori del Consiglio di Indirizzo del Welfare cittadino, ripresi nell’autunno 2020, stanno riattraversando le linee guida che regolano i rapporti tra Comune e Terzo Settore, col coinvolgimento degli Ordini Professionali e della nostra Associazione.

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