Benessere Psico-Pedagogico
Molti soci di Ariele operano in contesti educativi e psico-pedagogici offrendo supporto a genitori, educatori e persone che si prendono cura dell’infanzia. Attività che viene offerta attraverso consulenza individuale, counseling, ricerca e formazione. Tra queste rientra il progetto di benessere psico-pedagogico “Parto e Riparto” realizzato con Mellin S.p.A. (Gruppo Danone) e Jointly per offrire supporto e informazioni on-line alle mamme, papà e altre figure parentali durante il loro viaggio genitoriale.
Nel pensiero di Ariele vi sono due concetti cardine attorno ai quali si sviluppa gran parte delle riflessioni e delle ricerche della PSOA (Psicosocioanalisi) e del suo prendersi cura delle persone e delle organizzazioni. Questi sono “il Puer” e “L’Educazione sentimentale”
“Il Puer” è il centro epistemologico della psicosocioanalisi, da cui derivano metodo e prassi. Puer indica in un primo luogo la condizione di figli, che ci rende tutti uguali e tutti unici. In quanto nati, tutti assumiamo il ruolo di figli, la nascita è un «atto» che ci accomuna …….. Il nostro essere figli si struttura nelle dinamiche più o meno felici della famiglia (…) e i nostri figli (…) si inseriscono in una linea di continuità, in un albero genealogico di appartenenza, che può essere inserito in un terreno, in un clima, più o meno favorevole alla crescita (…).” (A.Burlini)
“Crescere, diventare maturi, evolvere, imparare a vivere. E’ questo il compito di ogni bambino, ma anche l’impegno assunto nei suoi confronti da ogni educatore sollecito e attento ….”
“Nessuno educa da solo. La possibilità che ogni bambino ha di costruire un buon legame con se stesso e con il mondo esterno va iscritta nei rapporti tra genitori, nei vincoli tra famiglie, nel tessuto vitale di un territorio….” (L. Pagliarani)
Ecco dunque l’Educazione sentimentale che orienta i progetti di cura, d’intervento e di formazione, precorsi che aiutano gli individui a farsi carico della capacità di costruire buone relazioni con se stessi e con gli altri.
“Se veniamo alla nostra educazione sentimentale, per esempio, spesso siamo difettosi nella coniugazione della forma attiva: non sappiamo amare e, nello stesso tempo, vogliamo essere amati. Oppure, l’altra difettosità abbastanza frequente, con tanto narcisismo imperversante, e la forma riflessiva, la capacità di amarsi….” (L. Pagliarani)